Roccavaldina

Visitare Roccavaldina è d'obbligo, poiché in questo paese si respira la cultura dell' epoca rinascimentale e possiede dei tesori non facilmente ravvisabili nei paesi vicini.

In breve

Roccavaldina è un comune di 1.149 abitanti sito in provincia di Messina in Sicilia. E’ un piccolo centro dalla storia antica Dista circa 30 km dal capoluogo ed abbraccia una estensione territoriale di kmq 6,53. Può essere raggiunta attraverso diverse strade, seguendo la SS 113 da Messina o da Palermo. Per chi proviene da Messina attraverso l’autostrada A20 (ME-PA), consigliamo di utilizzare lo svincolo autostradale di Rometta, attraversare i paesi di Spadafora, Venetico e Fondachello, dove si trova la deviazione per Roccavaldina (4 km). Per chi proviene dall’autostrada A20 (direzione PA-ME), consigliamo l’uscita al casello di Milazzo, proseguire verso Messina sulla SS113 per circa 8 km fino ad incontrare la diramazione di Scala (all’altezza del semaforo andare a destra e seguire le indicazioni che porteranno a Roccavaldina). Il centro urbano di Roccavaldina ha una certa rilevanza storico-artistica. Si distingue, inoltre, per i tramonti eccezionali con lo sfondo di Milazzo e delle isole Eolie.

Storia

Il paese di Roccavaldina è uno tra i comuni che ebbe il maggior numero di dominazioni nel corso della sua storia. Le prime testimonianze risalgono al 260 a.C. circa, quando, sotto i Romani, nella zona venne a costituirsi un nucleo di semplici casolari, denominato Pagus Lavina. Posto a metà strada tra Milazzo (Mylae) e Rometta (Pyxus), questo luogo divenne una stazione di posta e per il cambio dei cavalli, attorno alla quale si formò, nel tempo, l’antico abitato. Successivamente subentrarono i Bizantini, gli Arabi, i Normanni, gli Svevi, gli Angioini ed infine gli Aragonesi. Nel 1300 il territorio fu affidato al nobile cavaliere Giovanni La Rocca, da cui derivò il toponimo “Rocca”. Nel corso del tempo, il feudo cambiò più volte padrone fino al 1509, anno in cui Andrea Valdina acquistò quelle terre e pose le basi per
una nuova famiglia baronale. Nel 1600 il feudo raggiunse il suo massimo splendore grazie a Pietro Valdina il quale, nel 1623, divenne Marchese della Rocca con la facoltà di aggiungere il proprio nome a quello del feudo, da allora denominato “Roccavaldina”. Anni dopo, la famiglia Valdina si ritirò nel piccolo centro e vendette tutti i suoi titoli nobiliari. Durante gli anni Roccavaldina diede un grande supporto ai borghi limitrofi di Valdina e Torregrotta, che nel ‘900 divennero comuni autonomi.

Come Arrivare

NO NAMED GPX  GPX

50 100 150 200 5 10 15 Distance (km) (m)
No elevation data
Name: No data
Distance: No data
Minimum elevation: No data
Maximum elevation: No data
Elevation gain: No data
Elevation loss: No data
Duration: No data

Cosa Vedere

Luoghi da visitare

LA FARMACIA PIU' ANTICA DELLA SICILIA

Situata in via Umberto I , si presenta all'esterno con un portale cinquecentesco. E' conosciuta da moltissimi visitatori che provengono da tutte le parti d'Italia ed è conosciuta sopratutto all'estero. Rappresenta un patrimonio inestimabile ed è pervenuta a Roccavaldina perché acquistata da un sacerdote roccese, Don Gregorio Bottaro nel 1628. Vanta una preziosa collezione di ben 238 rari vasi farmaceutici di varia forma e dimensioni realizzati nel 1580 a Urbino nell'officina di Antonio Patanazzi. Le immagini raffigurate nei vasi sono d' ispirazione raffaellesca ma trattano temi mitologici, favolistici, storici, allegorici. I vasi riportano lo stemma di Cesare Candia, con tutta probabilità il primo committente della Farmacia alla bottega urbinate di Patanazzi. Si riscontrano all'interno della farmacia anche arredi destinati a preparare i farmaci dell'epoca (infusi, decotti, pomate, unguenti ecc). All'ingresso un grande e pregevole mortaio in marmo siciliano dotato del relativo pestello.

DUOMO SAN NICOLA DI BARI

Secondo alcuni la sua costruzione è avvenuta nel secolo XIII dai monaci cistercensi di Calvaruso. Il Duomo comprende la Torre campanaria ed è costituito da tre navate, dal transetto, dall'abside. Il portale cinquecentesco centrale è sormontato da una nicchia che accoglie una statua della Madonna. All'ingresso si nota un acquasantiera monolitica, scavata in pietra lavica. Le tre navate sono separate da due file di quattro colonne per lato. Nella navata destra abbiamo diverse cappelle: la Cappella dedicata a sant'Antonio con altare risalente al secondo XVI, la Cappella dedicata al SS. Crocifisso del secolo XVI, denominata della Famiglia Valdina, la cappella dedicata alla Madonna delle Grazie, del secolo XVI. Nella navata di sinistra si rilevano: la cappella dedicata a Santa Lucia, del secolo XVI, la cappella di San Giuseppe, la Cappella dedicata all'Immacolata in muratura, ricoperta di legno lavorato del secolo XVI. L'abside centrale accoglie l'altare maggiore e la tela che raffigura la Madonna della Lettera. Dietro l'altare maggiore si trovano gli scranni del coro e sul soffitto e ai lati vi è un enorme affresco di autore ignoto del secolo XVII raffigurante il 'Giudizio universale'. L'abside alla destra dell'altare maggiore accoglie il simulacro del Santo Protettore ''San Nicola'' in una nicchia racchiusa fra colonne che vengono sormontate dallo stemma dei Valdina. L'abside di destra accoglie l'altare in marmo policromo intarsiato che reca in alto la statua della Madonna delle Grazie datata 1566, attribuita ad Andrea Calamech Lateralmente alla Cappelle dedicata alla Madonna delle Grazie si trova la sacrestia nel cui interno si trova un'opera in legno intarsiato costruita da artigiani e artisti locali. All'interno della sacrestia esiste anche una teca che accoglie antichi paramenti ed opere in argento intarsiato. Annessa alla Chiesa Madre è la Torre campanaria, sorta inizialmente come punto di avvistamento e di guardia nei riguardi nel corsari che fino al secolo XVIII infestavano i litorali e le terre retrostanti. La Torre è una costruzione robusta, di forma quadrata e possiede otto ampie finestre. Ha un orologio oggi funzionante con sistema elettrico ad orologeria che continua a battere i quarti e le ore.

CHIESA S. MARIA DELLA CATENA

Risale all'incirca all'anno Mille. La zone in cui sorge è una della più antiche di Roccavaldina da dove si possono anche ammirare eccezionali tramonti dalla piazzetta adiacente alla Chiesa si può godere uno stupendo panorama che va dal golfo di Milazzo al promontorio di Tindari, fanno da sfondo le Isole Eolie. Interessante l’osservazione di una struttura esterna il laterizi. Essa accoglie due dipinti del secolo XIV d’autore ignoto raffiguranti la ''Madonna col bambino'' (Madonna del Carmine) e la ‘’Deposizione’’. Al centro della navata principale un quadro rappresentante la Madonna seduta sulle nuvole avente ai piedi una testa di cherubino. All’ interno si trova una pila per l’acqua santa in marmo bianco di Carrara, su base quadrangolare a piramide tronca con testa di cherubino e con gli angoli decorati di foglie. Attorno all’ altare maggiore si conserva, anche se alterato dal tempo, un pregevole disegno dell’antico pavimento. Nella sacrestia si riscontra un interessante lavabo presumibilmente utilizzato dai sacerdoti prima o dopo la celebrazione delle sante messe. L’opera in pietra evidenzia un gusto barocco e reca la data 1637.

VILLA CAPPUCCINI

Antico convento dei Frati Cappuccini. A 200 metri dall’arrivo al paese, provenendo da Valdina. Questa antica costruzione risale al secolo XVII, convento che era stato ricostruito nel 1627 per ordine del Pontefice Urbano VIII. In prima istanza era stato di proprietà dei Monaci Conventuali Riformati al fine di unificare sotto un unico ordine tutti i Frati Francescani. Fu poi affidato ai Frati Cappuccini come luogo di preghiera e penitenza. A loro erano consentiti la cura delle anime e l’espletamento delle attività religiose. I frati potevano abbandonare il convento soltanto per un’ora durante la giornata e potevano arrivare non oltre una Croce in ferro, tutt’ora esistente, distante meno di 100 metri dalla Chiesa. La Chiesa annessa al convento era dedicata alla Madonna delle Grazie ed era arricchita da una zona Coro edificata dalla parte opposta alla sede dell’altare maggiore. Oggi la Chiesa, regolarmente consacrata, di proprietà comunale, è stata restaurata e consegnata alla fruizione dei fedeli. Essa è circondata da giardini ed accoglie nel suo territorio uno spazio destinato a giochi per l’infanzia e vi è pure la presenza di un anfiteatro per spettacoli musicali e teatrali. La chiesa è sede anche di conferenze, congressi e mostre d’arte sacra.

PALMENTO

Si trova all'ingresso del centro cittadino, utilizzato nello scorso secolo, conserva ancora la macina antica con una sola grande pietra, il torchio e la camera di raccolta del mosto. La struttura in origine apparteneva alla famiglia “Vermiglia”. Nel 2002 è stato acquistato dal Comune per farne un Museo antropologico. Ad oggi il bene viene utilizzato per eventi culturali e mostre.

CHIESA DI GESU' E MARIA

Costruita nel 1666 per interessamento di Giovanni Valdina Vignolo, figlio di Andrea II. Mostra all’ interno i segni di stile Barocco. Essa è stata restaurata una prima volta nel 1960 ed è stata destinata al culto. Importante è il ‘medaglione marmoreo’ posto in alto sul portone principale. Al Suo interno troviamo: all' entrata sul lato sinistro un' acquasantiera antica in lava. Sopra l'altare maggiore si trova il quadro di Gesù e Maria opera attribuita alla scuola del Camarda. Nel lato destro: un altare dedicato alla Madonna del Rosario, la Statua è del 1913 proveniente dalla scomparsa Chiesa dell’Annunziata sita a Piano Rosario; altare cuore di Gesù, la statua di Gesù è in carta pesta; statua di S. Marco Evangelista in gesso. Nel lato sinistro: una statua dell’Arcangelo Michele che scaccia il diavolo, opera dei Fratelli Abate di Roccavaldina, in gesso; l' altare Anime del Purgatorio, sopra la statua della Madonna di Fatima; l' altare con la statua di S. Rita.

CHIESA DEI SANTI COSMA E DAMIANO

Costruita tra il 1500 ed il 1600. Non essendoci notizie certe sulla Chiesetta ed essendo situata nelle immediate vicinanze del Castello, potrebbe essere stata in passato la Cappella privata dei Valdina, visto che all’ interno del maniero non vi è traccia di luoghi adibiti al culto. All’ esterno, sopra la facciata, si può notare una piccola campana posta in una nicchia ad arco. All’ interno sopra l’altare sono poste le statue dei due Santi in cartapesta custodite in una teca di legno e vetro. Lateralmente una porta ci introduce nella Sacristia.

PALAZZO VERMIGLIA

Antico e pregiato edificio Settecentesco, antica residenza della famiglia nobile dei Vermiglia. Tale edificio, restaurato, dispone di due ampi saloni distribuiti su due piani che vengono impiegati per finalità culturali (congressi, conferenze, mostre d'arte ecc). Delle antiche ricchezze presenti rimane solo al piano superiore un soffitto affrescato ricco di coloriture e decorazioni floreali dell' epoca. E' arredato con opere generosamente donate dall'artista Nino Cannistraci Tricomi.

CASTELLO

Sorge all'interno della piazza principale del paese. Autentico castello medievale risalente al 1300, si tratta dell’unico di stile fiorentino in tutta la Sicilia, reso unico dalla fusione di elementi architettonici diversi, ma distinti. Oggi è dimora privata ed è location per eventi privati. E' iscritto all'albo delle dimore storiche per questo può reperire contributi dalla regione per la sua valorizzazione.

LAVATOIO

Costruito nell'800 ed è formato da otto vasche identiche. Venne utilizzato per varie mansioni dalle donne del paese fino ai primi anni settanta.

Dove Mangiare e Dormire

hotel ristorante thomas
hotel redebora

© Pro Loco Ciminà - Tutti i diritti sono riservati