San Luca

S. Luca, Il paese di Corrado Alvaro, è uno dei pochi, tra quelli dell’Aspromonte orientale, di cui si conosce la data di nascita, 18 ottobre 1592. Esso prese vita in seguito dall’esodo forzato degli abitanti di Potamìa, antico villaggio di origine bizantina, distrutto da un evento alluvionale catastrofico.

In breve

S. Luca, Il paese di Corrado Alvaro, è uno dei pochi, tra quelli dell’Aspromonte orientale, di cui si conosce la data di nascita, 18 ottobre 1592. Esso prese vita in seguito dall’esodo forzato degli abitanti di Potamìa, antico villaggio di origine bizantina, distrutto da un evento alluvionale catastrofico.

Storia

La storia del paese inizia probabilmente con il Neolitico. Nelle aree di Palazzo, Calarìa, Pietra Cappa, Cuppo e Serro Papà sono stati trovati, infatti, asce litiche, ossidiane, nuclei e schegge di selce, ceramiche, reperti che confermano la presenza umana fin d’allora. Alla fine dell’ottavo sec. a. C. il territorio della Locride veniva occupato dai greci  e quindi anche il sito presso il fiume Butatros dove si erano stabiliti gli antichi abitanti. Alla fine dell’anno 1000 il villaggio di Pietracucca, situato ai piedi di Pietra Cappa, viene devastato ad opera dei Saraceni. Un evento che determina il successivo spostamento della comunità nei pressi di Pietra Castello. Qui, ai piedi del maestoso rilievo roccioso, vede la luce un nuovo centro abitato che prenderà il nome di Potamìa. Il villaggio riesce nei successivi secoli a godere della protezione garantita delle fortificazioni bizantine e, con l’avvento dei Normanni, viene poi incluso nel territorio feudale di Sinopoli, comprendente i territori dai due versanti Tirrenico e Jonico. Area che con gli Svevi passerà al barone Carnelevario de Pavia e, successivamente, a Fulcone Ruffo, Antonio Centelles e Tommaso Marullo. Sul finire del 1500, Potamìa, insieme ad altri territori, finisce sotto l’influenza del Marchese di Bovalino, Sigismondo Loffredo ma ben presto il villaggio subisce la completa devastazione in seguito ad una violenta alluvione che costringerà la popolazione ad un nuovo esodo. Il nuovo paese, San Luca, prese il nome dell’evangelista di Antiochia, perché le 57 famiglie si trasferirono nel nuovo sito il giorno in cui la Chiesa venera l’autore del terzo Vangelo.

Come Arrivare

locri-sanluca  GPX

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Cosa Vedere

Luoghi da visitare

CASA NATALE DI CORRADO ALVARO

Nella “Casa Natale dello scrittore Corrado Alvaro” ha sede l’omonima Fondazione costituita dal Comune di San Luca, dalla Regione Calabria, dall’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria, dall’ Università degli Studi della Calabria per onorare la memoria dell’insigne scrittore sanluchese. È il centro per lo studio dell’opera alvariana e della produzione letteraria di autori meridionali contemporanei.

PIETRA CAPPA

Pietra Cappa monolito tra i più grandi d'Europa è il geosito simbolo del Parco Nazionale dell'Aspromonte. Nei documenti medievali si legge di Pietra Cauca che sta ad indicare pietra vuota, scavata come lo è per l’erosione degli agenti atmosferici. Il toponimo tuttavia è riferibile non solo a Pietra Cappa, ma all'intera zona circostante dato che numerose, anche se più piccole, sono le rocce con grotte ed anfratti tanto da richiamare alla mente paesaggi della Cappadocia. E fu proprio dall'Oriente che, nell'alto medioevo, arrivarono a rifugiarsi in tali grotte numerosi eremiti basiliani. Ai piedi di Pietra Cappa, si trovano i ruderi della chiesa di San Giorgio che aveva un pavimento in marmo policromo e colonne che sorreggevano cupolette. L’ambiente naturale è caratterizzato da uliveti e seminativi che salendo in quota cedono il passo alla macchia mediterranea e poi al bosco di leccio e castagno con alcuni esemplari monumentali.

CHIESA S. MARIA DELLA PIETA'

La chiesa di Santa Maria della Pietà posta a lato di Piazza Umberto I fu costruita nel 1606 subito dopo il trasferimento forzato da Potamia. Nel territorio esistevano l'Abazia basiliana di San Nicola di Butramo e l'Abbazia della Madonna della Montagna di Polsi. Esistevano anche altri conventi basiliani quali Santo Stefano, San Costantino, San Giorgio e San Giovanni. Il terremoto del 1783 distrusse buona parte delle abitazioni del paese, tra cui la canonica, causando notevoli danni alla chiesa. Nel 1854 e nel 1861 la chiesa parrocchiale fu restaurata ed ampliata. L'ultima ristrutturazione risale al 25.6.1989.

SANTUARIO DI POLSI

Un importante luogo di culto intorno al quale è sono nate molte leggende. Il santuario della Madonna di Polsi – noto anche come santuario della Madonna della Montagna – sorge nel cuore dell’Aspromonte a più di 800 metri di altezza fra i monti di una vallata attraversata dalla fiumara del Bonamico.” Una delle leggende racconta che nel IX secolo alcuni monaci bizantini, in fuga dalla vicina Sicilia a causa delle incursioni saracene, si spinsero nel cuore dell’Aspromonte, ai piedi di Montalto, dove fondarono una piccola colonia ed una chiesa: a causa dell’estremo disagio procurato dalla lontananza con i più vicini villaggi, il sito fu però poi abbandonato. Un’altra racconta che nell’ XI Secolo un pastore oriundo della cittadina di Santa Cristina d’Aspromonte, intento a cercare un toro smarrito in località Nardello, scorse l’animale che dissotterrava una croce di ferro; gli apparve quindi la Beata Vergine col Bambino che disse: “Voglio che si erga una chiesa per diffondere le mie grazie sopra tutti i devoti che qui verranno a visitarmi”. Oggi questo luogo dal fascino unico conserva la statua della Madonna della Montagna di Polsi, una scultura in tufo di notevole bellezza, la Santa Croce e vari cimeli tra i quali la bara del principino di Roccella. Nel periodo che va da primavera fino ad ottobre, la zona intorno all’area sacra si anima di pellegrini provenienti da tutta la provincia di Reggio Calabria, dalla provincia di Messina e da altre zone della Calabria.

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LA VALLE DELLE GRANDI PIETRE

Partendo dall'abitato di San Luca in direzione Montalto, dopo circa 8 chilometri superata Pietra Lunga, si imbocca, a destra, una pista sterrata in discesa che, in poco più di 2 chilometri, conduce al casello forestale di San Giorgio. Da qui si sviluppa il percorso che fiancheggia Pietra Cappa. Qui si trovano anche i ruderi della chiesetta bizantina di San Giorgio. Poco distanti si trovano le Rocche di San Pietro, ritenute, per le grotte e i giacigli scavati nella pietra, un luogo di eremitaggio per fedeli di rito greco. La scalata alla sommità è facilitata dalla presenza di gradini scavati nella roccia. La caverna a due piani intercomunicanti, abitata intorno al 1100 dai monaci basiliani, si trova in cima alla rocca. Questi monoliti sono diventati nel tempo una frequentata meta turistica. Lungo l’itinerario è possibile osservare i tipici componenti della vegetazione mediterranea come il lentisco, il mirto, la fillirea, il corbezzolo, l’alloro, l’erica, e tanti altri.

MONTALTO

Montalto è la cima più alta dell'Aspromonte, dominata dalla statua del Redentore. Si raggiunge da S. Luca, imboccando la strada che dal borgo antico del paese porta verso la Montalto. Dopo aver proseguito per circa 9 Km si raggiunge una biforcazione (bivio Santa Maria) che a sinistra, porta al Santuario di Polsi, mentre a destra conduce a Montalto. Imboccando la strada a destra, si prosegue per circa 20 Km, fino a raggiunge il bivio di Montalto, dove bisogna svoltare a sinistra verso Polsi e proseguire per circa 20 metri, dove è possibile parcheggiare l’automobile. Da qui in poi, per raggiungere la sommità dell’Aspromonte bisogna fare un tratto a piedi e per raggiungere la cima si può optare per la scalinata, la salita principale, composta da gradoni, oppure la staccionata, sentiero pianeggiante, immerso nei boschi con frequenti aree di sosta fornite di panchine.

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