Samo

Samo è un piccolo comune situato su una collina dell'Aspromonte, a nord della fiumara Laverde. Il nucleo abitativo originale, ormai diroccato e chiamato Precacore, era costruito in una zona più alta, ripida e scoscesa, al quale si accede attraverso uno stretto sentiero montano.

In breve

Samo è un piccolo comune situato su una collina dell'Aspromonte, a nord della fiumara Laverde. Il nucleo abitativo originale, ormai diroccato e chiamato Precacore, era costruito in una zona più alta, ripida e scoscesa, al quale si accede attraverso uno stretto sentiero montano. Il primo insediamento ebbe il nome di Samo in onore dell'omonima madrepatria greca; nel X secolo d.C., dopo che gli abitanti si rifugiarono sulle montagne per sfuggire alle scorrerie dei pirati saraceni, il nuovo paese si chiamò Palecastro, dal greco vecchia fortezza. Secondo la leggenda, dopo il terremoto che nel 1349 distrusse Palecastro, una donna che nella tragedia aveva perso il marito e i sette figli, esclamò in: «Nel vedere la mia città così distrutta mi crepa il cuore» e il nome del paese cambiò prima in Crepacuore, poi in Precacore, rimanendo immutato fino al 1911, quando, dopo la ricostruzione post-terremoto del 1908, ritornò l'antico nome di Samo, che conserva tutt'oggi.

Storia

Secondo una tradizione locale, Samo sarebbe stata fondata nel 492 a.C., da coloni greci provenienti dall’isola di Samos. Una leggenda, consolidata nei secoli, ritiene che Samo sia stata la città natale del celebre filosofo e matematico Pitagora, ma non esistono prove concrete della veridicità di questa voce popolare. Samo venne saccheggiata e devastata dai saraceni nel 976, provocando lo spostamento degli abitanti verso alture collinari e montane, dove fondarono un altro centro abitato di nome Palecastro, che fu in gran parte distrutto nel 1349 da un violento terremoto. La popolazione fondò un nuovo paese, che venne chiamato Sant’Agata. I primi feudatari di Precacore furono i Ruffo, e, dopo una serie di passaggi di proprietà, nel 1496 il feudo fu acquistato dal nobile messinese Tommaso Marullo. Il terremoto del 1783 rese Precacore inabitabile, a causa di uno squarcio dal quale usciva del fumo nero. Nel 1908 il paese venne totalmente distrutto da un altro terremoto e gli abitanti decisero di ricostruire l’abitato, che si chiamò nuovamente Samo, su una collina oltre il vallone di Santa Caterina. Dal 1927 Samo fu aggregato a Sant’Agata del Bianco, Caraffa del Bianco e Casignana, formando il nuovo Comune di Samo di Calabria, 

Come Arrivare

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Cosa Vedere

Luoghi da visitare

BORGO DI PRECACORE

Rappresenta il centro storico del paese ed è stato restaurato di recente, per valorizzare i suoi resti di arte greco-bizantina. Tra i ruderi delle sue chiese si usa celebrare la messa in onore di San Giovanni Battista, patrono del paese, con enorme partecipazione di fedeli.

CHIESA DI S. GIOVANNI BATTISTA

La chiesa presenta una struttura molto semplice: navata unica di forma rettangolare, tetto a finte capriate rivestite in legno, presbiterio articolato, esterno con pronao e due porte laterali. All'interno si possono ammirare l'altare abbellito da tre mo­saici che ricordano episodi della vita di S. Giovanni Battista; il battistero in pietra di Capo d'Armi, dietro al quale c'è un mosaico che riproduce una cerva che "anela ai corsi d’acqua"; il leggio decora­to con mosaici che rappresentano i quattro evangelisti ed il Crocifisso in legno.

CHIESA DI SAN SEBASTIANO

La chiesa, che si trova nell’antico borgo di Precacore, conserva ancora meravigliosi affreschi del Quattrocento.

Dove Mangiare e Dormire

la Cooperativa Aspromonte offre servizi di ospitalità diffusa e di accoglienza. La Cooperativa si occupa sia della preparazione dei pasti che di offrire alloggio. Un altro servizio disponibile è la guida nei percorsi presenti sul territorio.
cooperativa aspromonte

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PRECACORE

Dal centro del borgo si imbocca la ripida discesa che conduce al torrente Santa Caterina, affluente della La Verde. La strada passa su un ponte di costruzione molto recente. Subito dopo il ponte si trova un’edicola votiva, dedicata alla Madonna Bambina, che segna l’inizio del percorso che sale verso il borgo e la Chiesa intitolata a San Giovanni Battista. Il sentiero inizia alla Fonte della Rocca e prosegue salendo verso Precacore, a tratti su gradini in pietra, a tratti sulla roccia viva. Lungo la salita sono dislocati dei bassorilievi raffiguranti le fermate della Via Crucis ed altre scene religiose, donati da varie famiglie samesi.

GOLE FIUMARA LAVERDE

Lasciata l'auto nei pressi dello stretto Papaleo, si scende sul letto della fiumara e si segue il suo percorso. Superata la diga ci si dirige nella parte più stretta delle gole. Il torrente diventa gradualmente più ampio e si snoda in una vera e propria serpentina per tutto il percorso.

CASCATE FORGIARELLE

Le Forgiarelle possono essere raggiunte da più località: una possibilità è l’escursione che prende il via da Serro Cerasia, per un totale di 17 km tra piste nei boschi, sentieri impervi e piccoli guadi. Si seguono piste fino alla località Croce di Dio sia Lodato, dove si potrà godere di uno strabiliante panorama, che comprende alcune delle cime più interessanti dell’Aspromonte jonico. Da qui un sentiero conduce nella foresta del Ferraina, con esemplari quasi millenari di quercia farnetto Giunti sulla riva del torrente e passati sull’altra sponda, si seguono ancora dei sentieri che percorrono il costone della montagna e si arriva allo spiazzo che conduce alle cascate.

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