Martone

Martone è un borgo di circa 500 abitanti, arroccato su una collina a poche centinaia di metri sul livello del mare.

In breve

Martone è un borgo di circa 500 abitanti, arroccato su una collina a poche centinaia di metri sul livello del mare. Non disponiamo di notizie certe sull’origine del nome. Alcuni dicono provenga dalla famiglia greca “Martis” o da una famiglia francese giunta in Calabria intorno all’anno mille. Un’altra ipotesi è che derivi da Marte, il dio della guerra degli antichi romani.

Storia

I reperti archeologici ritrovati nei pressi del borgo fanno pensare che Martone fosse una zona abitata sin dall’antichità. L’afflusso maggiore di popolazione, comunque, si ebbe come conseguenza delle invasioni saracene, quando la popolazione della costa cercò rifugio sulle alture. In particolare, ci sono tracce che dimostrerebbero la fondazione di Martone da parte di monaci che cercarono salvezza proprio in quest’area e portarono con sé il culto dell’Assunta, alla quale era dedicata una chiesetta ormai distrutta da uno dei numerosi sismi che hanno colpito la Calabria meridionale. Fino al 1806 Martone rientrò nel comprensorio di Grotteria, per poi passare a quello di Roccella. Intorno alla metà del secolo scorso, durante dei lavori è stata trovata una necropoli bizantina, ancora scarsamente studiata, con vari scheletri posti in tombe coperte da tegole. Sono state rinvenute anche tre epigrafi di origine greco-bizantina con delle iscrizioni che, con ogni probabilità, sono di natura religiosa. 

Come Arrivare

locri-martone  GPX

50 100 150 200 5 10 15 Distance (km) (m)
No elevation data
Name: No data
Distance: No data
Minimum elevation: No data
Maximum elevation: No data
Elevation gain: No data
Elevation loss: No data
Duration: No data

Cosa Vedere

Luoghi da visitare

VESCOVADO

Il palazzo, appartenuto prima al Barone Macrì, poi alla famiglia Lucà e, infine, a una famiglia emigrata, prende questo nome perché in antichità i vescovi di Gerace vi si recavano per sfuggire al calore estivo. La data di costruzione del palazzo non è nota, nonostante la facciata principale e gli elementi architettonici che la caratterizzano fanno dedurre che risalga alla fine dell’VIII secolo. L’edificio ha una pianta a L e si articola in due piani: al piano terra si trovavano, probabilmente, il porticato, il deposito e il frantoio. Il primo piano, invece, ospitava gli appartamenti degli ospiti, che ancora oggi mantengono gli affreschi dell’epoca. Gli appartamenti veri e propri si trovavano al primo piano, dove ancora oggi si possono ammirare degli affreschi. Ad oggi, il palazzo è proprietà privata.

CASA DEL BARONE

La villa del barone Ilario Asciutti sorge in località Piligori e fungeva da residenza estiva della famiglia. la casa era dotata di un ampio pergolato e i due piani comunicavano grazie a una scalinata. Il piano terra era suddiviso in ricovero per cavalli e vari depositi. Il piano superiore, come di consueto, era destinato alla residenza dei nobili: c’erano le camere da letto, una cucina, il salotto e la sala dove si tenevano feste e incontri. Proprio questa sala era decorata da un romantico affresco che ritraeva due innamorati su un'altalena. Oggi l’edificio è di proprietà privata.

TORRE MAZZONI

I resti della torre si trovano in località Sujeria. La costruzione, risalente al XVI secolo, con ogni probabilità faceva parte di una rete di roccaforti e torri di avvistamento costruite a scopo difensivo. Sulla torre venne installato un telegrafo ottico destinato a segnalazioni convenzionali a distanza. La struttura ha base quadrata ed era divisa orizzontalmente in altezza da soppalchi in legno collegati tra di loro da scale a pioli.

CHIESA S. MARIA ASSUNTA

Prima che venisse distrutta dai terremoti, la Chiesa dell’Assunta sorgeva nella parte bassa del paese ed era annessa a un monastero basiliano. Fu ricostruita nel 1932. La facciata esterna ricalca precisamente la suddivisione interna: la parte centrale, che rappresenta la navata principale, è più alta e più ampia rispetto a quelle laterali ed ha un portale di legno, sormontato da un timpano e due nicchie ad arco. Sopra il portale è posta una vetrata policroma raffigurante Santa Maria Assunta. Le due porte secondarie della facciata, che corrispondono alle navate laterali, sono più basse e strette. L'interno è suddiviso in tre navate da due file di colonne: le navate laterali ospitano le cappelle del santissimo Salvatore e dell’Immacolata. L'altare maggiore è realizzato in marmo policromo, al quale è stato aggiunto, recentemente, un ambone in marmo. Nella navata centrale si conserva ancora il pulpito di stampo barocco, sorretto da una struttura a forma di conchiglia. Tra i tesori della Chiesa Matrice ricordiamo: una grande pisside d’argento proveniente da un convento dei Domenicani secolo XVII e un calice cinquecentesco, sempre in argento, lavorato a filigrana. Inoltre, nella canonica, è conservata una pregevole croce in argento del XVII secolo che raffigura da un lato Gesù crocifisso e dall'altro la Madonna Immacolata.

CHIESA S. GIORGIO MARTIRE

La chiesa dedicata a San Giorgio è stata edificata nella parte bassa del paese nel XVI secolo. Anche questa chiesa, però, fu distrutta dal terremoto del 1783, per poi essere ricostruita qualche anno dopo. Per quanto riguarda la struttura odierna, il portale principale è in legno con formelle scolpite: alcune raffigurano San Giorgio a cavallo con a destra uno stemma nobiliare, altre presentano decorazioni floreali. Il portale d'ingresso è ornato da lesene in stile ionico che sorreggono il timpano. L'interno è suddiviso in tre navate. Dietro l’altare maggiore, realizzato in marmo policromo, si trova una cappella opera di Raffaele Pata in cui si conserva la statua di legno di San Giorgio con accanto la principessa e il drago. Le navate laterali ospitano l’altare dedicato a Sant'Antonio di Padova e quello dedicato a San Giacomo. La chiesa custodisce le reliquie del braccio di San Giorgio che vengono portate in processione durante la festa a lui dedicata

Dove Mangiare e Dormire

La collinetta

Continua il tuo viaggio...

Vivi l'emozione di una nuova avventura

PIETRA DI SANT'ANANIA

La "pietra di Sant'Anania"è un monolite calcareo dalla forma irregolare immerso nella natura della località Gujune. Le ricerche condotte hanno dimostrato che la pietra è un vero e proprio tesoro di storia: presenta tracce del processo di sedimentazione che forma stalattiti e stalagmiti e molte foglie stratificate che consentono lo studio approfondito di epoche geologiche passate. Vicino alla pietra vi sono delle antiche grotte chiamate "grotte dei saraceni" o di "Sant'Anania". La leggenda vuole che chi ha il coraggio di sbattere la testa contro la pietra vedrà uscire una chioccia con i pulcini d'oro.

GROTTA DEI SARACENI

Anche la grotta si trova in località Gujune ed è di natura calcarea. Nei pressi della grotta sono visibili i resti del monastero di S. Anania, sorto tra il IX e l’XI secolo nel periodo delle incursioni. Il nome grotta dei saraceni fa riferimento, appunto, a quel periodo storico in cui tanti cristiani si rifugiarono nell’entroterra per sfuggire ai saraceni. All'esterno si poteva ammirare un affresco della la Sacra Famiglia, tematica comune con gli affreschi delle chiese eremitiche come quelli presenti in Cappadocia, in Anatolia e nell'Oriente cristiano mesopotamico della Siria, Iraq e del Sudan, paesi di provenienza dei monaci.

Confrontati

Confrontati con gli altri utenti della community per scoprire nuovi luoghi e nuove emozioni

© Pro Loco Ciminà - Tutti i diritti sono riservati