Brancaleone

Brancaleone è uno splendido centro della Riviera dei Gelsomini, noto per le sue spiagge incontaminate e la sua attenzione per la salvaguardia delle preziose tartarughe marine.

In breve

Brancaleone è uno splendido centro della Riviera dei Gelsomini. Questi fiori, che danno il nome all’intera costa locridea e che tanto sono apprezzati dall’industria cosmetica internazionale, sono stati portati proprio a Brancaleone dai liguri nel lontano 1928. Oltre ad essere la patria dei gelsomini, Brancaleone è anche la casa di tante tartarughe caretta caretta, che qui hanno trovato un luogo accogliente dove deporre le loro uova e di cui si prende cura un’associazione dedicata.

Storia

L’antica città di Sperlonga (dal greco spèlugx, grotta), che oggi costituisce il Parco di Brancaleone Vetus,  sorgeva su un colle d’arenaria a quasi quattro chilometri dalla costa, a poco più di 300 metri d’altitudine. Verosimilmente, le sue origini si fanno risalire al V/VI secolo, periodo segnato da incursioni saracene e persecuzioni iconoclaste. I monaci bizantini, nel tentativo di salvarsi e conservare alcune delle loro opere, si rifugiarono nelle grotte sulle colline circostanti. L’attività dei monaci arricchì le comunità locali di elementi della tradizione greca-ortodossa, ancora oggi chiaramente visibili. Oltre alla cultura, i monaci tramandarono anche nuove tecniche di agricoltura e apicoltura, generando sempre più fiducia nella popolazione, che attorno ai monasteri costituì gradualmente dei veri e propri agglomerati urbani. Sul punto più alto della collina si trovava una fortezza, che intorno al 1300 risultava tra le proprietà della famiglia Ruffo. In quel periodo il feudo era chiamato Motta Leonis. Dopo i Ruffo, il feudo passò nelle mani degli Ayerbo d’Aragona, Conti di Brancaleone (1515 -1565), seguiti nel 1571 dagli Spatafora e nel 1674 dai Carafa che rimasero fino al 1806, affrontando l’avvento dei Borboni (1734) con Carlo I Borbone. Nel 1774 il Marchesato passò all’erede dei Carafa, Vincenzo VII Marchese di Brancaleone che sarà l’ultimo feudatario. Anche Brancaleone fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1783. Il riordino del 1811 gli conferì lo status di comune inserendolo nel circondario si Staiti. Dopo il terremoto del 1908 il borgo iniziò a spopolarsi progressivamente, fino ad essere completamente abbandonato negli anni Cinquanta dopo la pesantissima alluvione che colpì la zona e che obbligò gli abitanti a trasferirsi sulla costa. Nel 2008 il paese, ormai fantasma, è stato trasformato in Parco Archeologico Urbano ed è curato e valorizzato dalla Pro Loco di Brancaleone.

 

 

 

Come Arrivare

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Cosa Vedere

Luoghi da visitare

TORRE DI GALATI

La Torre di Galati, conosciuta anche come Torre Genoese è una fortificazione che si trova a due chilometri nell’entroterra rispetto alla frazione di Galati. Le fonti dicono sia stata costruita tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600 e faceva parte di una fitta rete di torri d’avvistamento che erano state erette nel Regno di Napoli a scopo difensivo. La torre è un edificio a più piani, in cui erano presenti sia unità abitative che funzionali. Si possono osservare i resti delle vasche del frantoio e le mura delle scuderie. Altre fonti dicono che fino agli anni ‘50 la Torre sia stata usata come deposito e come ricovero per gli abitanti della stessa Galati. Nei pressi della Torre si possono osservare qanche i ruderi di una chiesetta secentesca. La Torre è raggiungibile a piedi con un percorso della durata di 40 minuti circa.

DIMORA DEL CONFINO DI CESARE PAVESE

Ebbene sì, uno degli scrittori più noti del Novecento italiano si è fermato a Brancaleone. Il borgo calabrese, infatti, per Pavese è stato meta del suo confino politico. Un caldo giorno di agosto del 1935, Pavese arriva alla stazione di Brancaleone, spedito dal regime fascista con l’accusa di antifascismo, solo per aver scritto delle lettere alla fidanzata che militava nel Partito Comunista. Durante il suo isolamento a Brancaleone, Pavese scrive Il Carcere e scopre una realtà altra rispetto alle Langhe da cui proveniva. Dice: “La gente di questi paesi è di un tatto e di una cortesia che hanno una sola spiegazione: qui una volta la civiltà era greca. Persino le donne che, a vedermi disteso in un campo come un morto, dicono «Este u’confinatu», lo fanno con una tale cadenza ellenica che io mi immagino di essere Ibico e sono bell’è contento.” La casa che ha ospitato pavese fino al marzo del 1936 è diventata oggi un punto d’incontro per gli appassionati di letteratura pavesiana. L’interno è rimasto intatto e conserva ancora gli effetti personali che Pavese portò con sé in quell’esperienza che lo ha tanto segnato.

BRANCALEONE VETUS

Borgo fantasma oggi trasformato in Parco Archeologico Urbano, Brancaleone Vetus conserva ancora dei tesori tutti da scoprire. L’agglomerato urbano risale al VI secolo circa e nasce grazie a monaci provenienti dalla Grecia, dalla Siria e dalla Cappadocia. Il Parco restituisce ai visitatori ciò che rimane di un passato affascinante: ancora oggi è possibile osservare delle grotte-chiese con incisioni armene, i silos-granai per la raccolta delle acque, la Grotta con l’albero della vita, la Grotta della Madonna del Riposo, decorata con splendidi affreschi secenteschi, la chiesa dell’Annunziata e la piazza, rimasta intatta. La chiesa, distrutta dal terremoto del 1908 e ricostruita negli anni Trenta, presenta una pianta a croce greca e il pavimento di graniglia. L’altare barocco del 1500, preceduto da due balaustre di colonnine, è lo stesso della vecchia chiesa.

MUSEO DEL MARE

L’originale museo, sito a Brancaleone Marina, è gestito dall’Associazione Caretta Calabria Conservation. L’interno ospita ricostruzioni in scala di antiche imbarcazioni, da quelle primitive a remi fino alle imbarcazioni a motore. Una delle sale ha una sezione dedicata alle tartarughe marine e alla fauna subacquea locale.

CENTRO RECUPERO TARTARUGHE

La struttura, nota a livello nazionale per il suo operato, si trova in pieno centro, nei locali della ex stazione ferroviaria. Il centro è gestito dall’ Associazione Blue Conservacy onlus che si dedica alla salvaguardia della tartaruga caretta caretta e alla cura degli esemplari feriti o ammalati. Oggi il centro è meta di tantissimi visitatori che arrivano per scoprire ed ammirare questi splendidi animali salvati e poi rimessi in libertà dai volontari dell’associazione.

Dove Mangiare e Dormire

B&B Villa beatrice
Il Padreterno (Galati)
Ristorante Simonetti
Ristorante Venezia da Luciano
Il ritrovo (galati)
residence beach front (Galati)
L'Incontro Ristorante Pizzeria
Ristorante pizzeria 2001
Griglieria Pizzeria La Grotta
Pizza e sfizi
pizzamania
Lido Liberty
Golden club cafè
pizze e delizie
villaggio priolo
villa mare panoramica
Hotel altalìa
B&B casa cosmano
B&B al vicolo stretto
pensione 2001
la casetta
B&B armata brancaleone
Hotel residence lungomare
villa spaia
B&B Galati

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TORRE GALATI

Per raggiungere la Torre si parte dalla frazione di Galati, che si trova al km 59 della SS106. Si prosegue sulla stradina sterrata che costeggia un piccolo torrente, noto come “Vallone Pezzimenti”, si attraversano prati profumatissimi (da ricordare la raccolta di Narcisi che venivano usati dalle industrie profumiere francesi) e poi, imboccata la mulattiera, si giunge presso i ruderi di una chiesetta. Dopo aver svoltato a sinistra appare la Torre, edificio solitario in mezzo alla natura incontaminata.

ITINERARIO PAVESIANO

La Pro Loco di Brancaleone ha ideato un itinerario urbano che ripercorre tutti i luoghi frequentati dallo scrittore durante il suo esilio nella cittadina calabrese, come il cosiddetto “scoglio lungo” sul quale Pavese amava sostare e ammirare l’orizzonte durante i caldi mesi estivi, la “Scala Pavesiana”, nata da un progetto di rigenerazione urbana e, naturalmente, la casa in cui ha vissuto lo scrittore.

CASCATA ALTALIA

Si parte dalla contrada Frischìa e si risale il torrente, arrivando al Maniero Capistrello, circondato da leggende e alle rovine di un antico mulino. Continuando il percorso si raggiungerà la Cascata Altalia e il suo salto di 28 m d’altezza.

PIANI DI CAMPOLICO

Meta dell’itinerario sono i piani di Campolico, una distesa di prati con flora e fauna suggestive e delle grotte abitate nel neolitico. L’itinerario inizia dalla frazione “Paese Nuovo” di Brancaleone, raggiungibile svoltando in direzione Staiti sulla SS106. Superato Brancaleone Vetus si giunge a uno spiazzo in curva dove posteggiare l’auto. Si percorre a piedi la mulattiera che giunge a un crocevia e si apre sui panorami delle montagne di Staiti e della “Valle degli Armeni”.

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